LESIONE DEI LEGAMENTI COLLATERALI

Il legamento collaterale mediale ed il legamento collaterale laterale sono due strutture fibrose che si portano dal femore alla tibia nella regione interna ed esterna dell’articolazione e servono a stabilizzare l’articolazione limitando o impedendo le sollecitazioni in varo e in valgo del ginocchio.

La lesione di questi legamenti è molto frequente in seguito a traumi discorsivi tipici di alcune attività sportive. I meccanismi lesivi possono essere diretti (per impatto contro la superficie laterale o mediale del ginocchio) o indiretti (si verifica una torsione del ginocchio con il piede bloccato al suolo).

Una attenta anamnesi rivolta proprio alla individuazione del meccanismo lesivo può già essere in grado di orientare la diagnosi. In seguito al trauma l’atleta può avere la sensazione che il ginocchio stia “uscendo di sede” e avere quindi una impotenza funzionale. In ogni caso se la lesione è di grado elevato può riferire una sensazione di instabilità articolare. Il sintomo dolore è molto variabile da minimo e trascurabile fino a molto intenso e duraturo. La regione lesionata può apparire tumefatta e dolente alla pressione locale.

La radiografia del ginocchio serve ad escludere la presenza di lesioni osteocondrali associate, ma in ogni caso solo una RMN può confermare la diagnosi clinica e valutare la presenza di lesioni associate per orientare al meglio il trattamento.

Nell’immediato occorre tutelare l’articolazione, utilizzare ghiaccio e ridurre il carico nella deambulazione utilizzando le stampelle.

Le lesioni parziali dei legamenti collaterali sono le più frequenti e normalmente non è necessaria una immobilizzazione rigida, ma sarà meglio ricorrere a bendaggi funzionali che consentano la precoce mobilizzazione dell’articolazione. Nel caso di lesioni complete di questi legamenti sarà opportuna una immobilizzazione per circa 3 settimane con tutore a 30 ° e successivo sblocco e graduale ripresa del movimento tra 0° e 90°. Solo dopo i primi 20 giorni sarà opportuno iniziare la fisiochinesiterapia per il recupero del tono trofismo muscolare e la propriocezione articolare.

Le terapie fisiche come laserterapia, tecarterapia e ultrasuoni possono essere utili per ridurre la flogosi locale con remissione del dolore e possono anche facilitare il lavoro fisioterapico.

Come complicanza delle lesioni prossimali del legamento collaterale mediale si può verificare la formazione di calcificazioni sull’epicondilo mediale del femore (sindrome di Pellegrini-Stieda). Questo può causare dolore locale e durante l’attività sportiva persistente.  

La ripresa di attività a basso impatto articolare è abbastanza precoce soprattutto nelle lesioni incomplete e la corsa potrà essere ripresa verso i 40 – 45 gg dal trauma.

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